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Cosa ci può essere di più frustrante del non veder la lancetta della bilancia scendere dopo settimane di sacrifici e rinunce? Come è possibile che il nostro peso non cali dopo tutti i nostri impegni, le nostre attenzioni e le nostre fatiche nel mantenere un regime alimentare dimagrante? Senza vedere risultati concreti (se non immediati), la prima reazione istintiva è di gettare tutti i buoni propositi alle ortiche, prendendo come “scusa” il fatto che tanto i nostri sforzi non servono a nulla. Ma non dobbiamo essere avventati.

Non dobbiamo aspettarci che il nostro corpo reagisca come una calcolatrice, a cui basta sottrarre calorie per avere una diminuzione di peso immediata. È probabile che il nostro “fallimento” nella dieta sia causato da piccoli errori, distrazioni a cui non diamo pesa ma che remano contro i nostri sacrifici. Senza poter entrare nel merito di una specifica dieta, vediamo insieme quali sono gli errori più grossolani che normalmente commettiamo quando ci mettiamo a dieta.

Prima di tutto bisogna evitare di “mettersi a dieta” nell’accezione che si dà normalmente alla frase. Di solito, il termine “dieta” mette i brividi ed evoca periodi di carestia, di sofferenza, in cui il frigorifero diventa improvvisamente l’anticamera dell’inferno da cui stare lontani se vogliamo la salvezza della nostra linea. Pensare la dieta in questo modo non serve a nulla ed è controproducente: è dimostrato che chi vuole dimagrire “mettendosi a dieta” per un periodo, in realtà non dimagrisce affatto. O non riesce a mantenere il peso raggiunto. Come cerchiamo sempre di ricordare, la dieta deve essere intesa come una modalità di approccio al cibo sana e soprattutto ideata per essere durevole, per diventare parte della nostra vita quotidiana e non solo una parentesi di buoni propositi.

Un altro errore madornale è pensare di poter implementare un nuovo stile alimentare da un giorno con l’altro. Niente di più sbagliato. Non è gettando improvvisamente nella spazzatura tutto il cibo grasso e zuccheroso che abbiamo in casa che riusciremo a fare una dieta corretta. Pensare: “Basta, da oggi smetto di mangiare cibo spazzatura e mi ciberò solo d’insalata e frutta” è il modo migliore per non fare nulla. Mettersi a dieta (cioè iniziare ad avere un corretto rapporto col cibo) NON significa mangiare meno schifezze, bensì mangiare più cibi salutari! È la prospettiva che deve cambiare: la dieta non funzione se è avvertita dal soggetto solo come una privazione. Poi, certo, bisogna educarsi ad evitare il cibo malsano, ma è quello è un passo successivo.

Rinunciare ad un determinato alimento o macronutriente (zuccheri, carboidrati, proteine etc) non è mai la scelta migliore da fare. È un’illusione quella che ci fa pensare di dimagrire semplicemente abolendo qualcosa per sempre. A meno di non avere allergie particolari, la scelta più sana e intelligente è sempre quella di non provarsi di nulla, ma di gestire tutto con moderazione all’interno di sistema organico. Vale anche per i grassi: eliminando del tutto i cibi grassi (che magari sono quelli più gustosi e che ci piacciono di più) spesso ci facciamo del male da soli perché ricadiamo nella “sindrome da abbuffata”, della quale abbiamo parlato più volte. Concedersi ogni tanto una porzione moderata di un cibo che ci piace particolarmente (ma non è il massimo per la linea) è un modo efficace per rendere la nostra dieta piacevole e fare in modo che possiamo portarla avanti senza sofferenze!

Questo consigli non scendono molto nel “tecnico”, certo, ma sono assolutamente imprescindibili per chiunque voglia intraprendere un percorso di dieta. Meglio mettere in chiaro le cose dall’inizio e intendere la dieta come è giusto, piuttosto che fare sacrifici inutili!

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