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Fare prevenzione risulta spesso un incastrarsi in mille diverse regole. Sono tante, forse troppe, cerchiamo di mettere ordine!

Colesterolo cattivo, colesterolo buono, diabete, olio di palma, grassi, hdl, ldl, glicemia, ferro, vitamina D…siamo continuamente bombardati da nomenclature, linee guida e consigli provenienti da tv, internet e social network. Risultato? Disorientamento e difficoltà a distinguere informazioni corrette ed errate. Lo stesso vale per la prevenzione nel campo delle patologie metaboliche e cardiovascolari.

Oggi inseriamo altri elementi per autoregolarsi, basandoci sempre su linee guida scientifiche, perché è solo capendo come inserire nella vita certe indicazioni che si può attuare un cambiamento consapevole.

Parlando di attività fisica, abbiamo sempre ricordato l’importanza di conoscere il proprio corpo cercando di valutare, in una scala da 1 a 10, la propria fatica e la propria stanchezza. Tenendo a mente questi principi, cerchiamo di aggiungerne altri.

Le linee guida dell’American Heart and Diabete Association, evidenziano in modo estremamente chiaro le caratteristiche dell’attività preventiva e di cura per eccellenza: leggera, lunga, frequente, costante e rispettosa dello stato di salute.

Analizziamo punto per punto, ricordando i 4 fattori di rischio principali da controllare, meglio ancora ridurre o eliminare: fumo, obesità, sedentarietà, ipertensione.

Leggera:   una attività fisica leggera è una attività che non porterà mai alla sensazione di “cuore in gola”.Riuscite a svolgerla chiacchierando o con leggero “fiatone”. Potrà quindi essere: camminare, correre, utilizzo di pesi molto leggeri, nuotare, vogare, fare giardinaggio, lavori di casa, danzare, una passeggiata in collina ecc. Mentre, parlando di attività lavorative: fare l’operaio, l’artigiano, casalinga, commesso, allenatore ed ogni attività lavorativa che obbliga a stare in piedi, a spostamenti continui ed attività di manovalanza.

Lunga: dai 30 ai 60 minuti. Se più, ancora meglio;

Frequente:  almeno 4-5 volte a settimana. Attenzione, non bisogna solo contare il tempo di passato a fare una “attività fisica” ma ogni attività svolta nella giornata;

Costante:   come in ogni ambito della vita, per raggiungere un obiettivo prefissato, bisogna essere costanti, resilienti, non perdersi d’animo e ricominciare se si ha fallito;

Rispettosa dello stato di salute: è l’aspetto più delicato. La pressione ottimale va da 130-140 mmHg di sistolica e 80-90 mmHg di diastolica. Ogni 10-20 mmHg di pressione superiore, il rischio cardiovascolare raddoppia. Se si ha avuto ictus, infarti trapianti, si è obesi e/o diabetici è molto importante evitare attività intense o con variazioni di intensità troppo repentine e sregolate, attività che aumentano la pressione, ci portano a trattenere il respiro, svolte in altitudine o sotto il livello del mare, eccessivo freddo o eccessivo caldo senza essere adeguatamente allenati. (Es: attività isometriche, sollevamento pesi non alla nostra portata, spalare la neve, salire di corsa le scale, apnee, alpinismo)

Seguendo queste semplici regole e facendosi aiutare da professionisti, si potrà: migliorare l’efficienza cardiovascolare e l’utilizzo dell’ossigeno da parte dei tessuti e dei nutrienti, riducendo la massa grassa, il colesterolo in eccesso, elasticizzare i vasi, regolare la glicemia, la pressione e ridurre i processi infiammatori.

Che aspetti? Analizza il tuo quotidiano e trova queste caratteristiche, ti accorgerai che non sei così distante dall’obiettivo. Basta un po’ di esercizio, in tutti i sensi.

 

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