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Ultimamente si parla spesso di un particolare tipo di prodotto, che ha da tempo invaso le nostre tavole senza che noi nemmeno ce ne accorgessimo. Sto parlando dell’olio di palma! Non l’avete mai sentito nominare? Bene, vi assicuro che, con tutta probabilità, ne mangiate ogni giorno, anche se non lo sapete.

La cosa che allarma riguardo l’olio di palma, infatti, è  che il più delle volte i consumatori sono completamente inconsapevoli sia del fatto che questo ingrediente è presente nel cibo che mangiano, sia del fatto che è dannoso quasi come il burro.  Merendine, alimenti confezionati, cracker, dolciumi, precotti e fritture: tutto ciò contiene olio di palma.

Se fosse un alimento sano la sua diffusione non sarebbe certo un problema, ma purtroppo l’olio di palma, a dispetto del nome, è una materia grassa commercializzata soprattutto in forma solida come il burro e le margarine e proprio grazie a questa sua caratteristica è diventato l’ingrediente principale in quasi tutti i prodotti da forno. Andando a guardare le informazioni nutrizionali dell’olio di palma, ci accorgiamo che ha un altissimo contenuto di grassi saturi (dal 45% al 55%) che, di conseguenza, lo rende una minaccia estremamente pericolosa per l’organismo!

Purtroppo, un tasso così elevato di grassi può stimolare la produzione e laccumulo del colesterolo cattivo – il colesterolo LDL – con tutti i rischi che ne conseguono per quanto riguarda il buon mantenimento dell’apparato cardiocircolatorio. Più il colesterolo si accumula in vene e arterie, infatti, maggiori sono le chance di sviluppare patologie gravi come l’infarto e l’ictus. Inoltre, un’alimentazione ricca di grassi saturi favorisce lobesità: non solo perché questi vengono accumulati sotto forma di adipe, ma anche perché la circolazione nel sangue altera i normali meccanismi della fame, innalzando il livello di sazietà. In altre parole, si sente più spesso il morso della fame e si mangia di più.

Il primo problema è che l’olio di palma, pur essendo largamente utilizzato nell’industria alimentare (che lo sceglie per la sua economicità), spesso non è immediatamente riconoscibile: sull’etichetta dei prodotti, infatti, è frequentemente sostituito dalla dicitura “oli e grassi vegetali”. Questa dicitura spesso trae in inganno noi  consumatori, proprio perché più spesso siamo attenti al consumo di grassi animali e, al contrario, siamo più tranquilli se utilizziamo “grassi vegetali” anche se di dubbia derivazione.

La Food and Drug Administration (FDA) statunitense ha da tempo sottolineato i danni dell’abuso di grassi saturi, tanto che ha obbligato i produttori a mostrare chiaramente sulle etichette la quantità di olio di palma utilizzata per ogni singola porzione. La stessa Organizzazione Mondiale della Sanità ha consigliato di non superare mai l’assunzione del 7% di grassi saturi nel conteggio quotidiano delle calorie.

Per dare un’idea, vi dico subito che un ragazzino che a colazione mangia 4 biscotti frollini, poi a pranzo consuma una cotoletta impanata di tipo industriale e a pomeriggio consuma una brioche non farcita, arriva ad assumere 36 grammi di olio di palma! Di questi 36 grammi, circa la metà saranno grassi saturi. Ma il problema è che poi, consumando un po’ di latte, un po’ di formaggio o un po’ di carne, la quota dei grassi saturi sale in modo esponenziale. Cosa fare quindi?

Innanzitutto, ripartire dal concetto che bisogna variare il più possibile gli alimenti: in questo modo sicuramente ci capiterà un giorno di consumare più grassi saturi, ma il giorno dopo è molto probabile che riusciamo a consumarne meno. In secondo luogo, conviene limitare il più possibile gli alimenti industriali, soprattutto per colazione (una torta fatta con olio, farina e uova contiene meno grassi saturi di una merendina). Per finire: leggere bene le etichette! La buona notizia è che, finalmente, le cose sono cambiate, in quanto c’è ormai una norma europea (in vigore da 13 dicembre 2014) che sancisce l’obbligatorietà di indicare chiaramente in etichetta la presenza di olio di palma nel prodotto. Finalmente il mistero attorno a questo ingrediente dannoso (se assunto in grandi quantità) è finito e possiamo scegliere coscientemente alimenti che non contengono olio di palma!

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