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Si può ridurre i condimenti senza perdere il gusto o, se possibile, aumentandolo? Certo! Ubriacando le nostre ricette, ti spieghiamo come.

Affrontiamo oggi un grande tema o meglio una grande sfida: ridurre i condimenti senza abbandonare il gusto! L’obiettivo è di non affogare in un cucchiaino d’olio i numerosi sacrifici che emergono nel seguire una dieta dimagrante o di mantenimento.

A questo scopo possiamo ricorrere agli alcolici… ehi ehi un attimo!
Non vi stiamo proponendo un metodo alternativo per dimenticare i chili in eccesso o le delusioni giornaliere, ma di usare gli alcolici per insaporire i piatti: alziamo il gomito in cucina per renderla più frizzante.

In realtà, non stiamo dicendo nulla di nuovo, infatti nella nostra tradizione gastronomica vi sono molte ricette in cui è presente il vino. Per fare qualche esempio, pensiamo al brasato al barolo, le scaloppine al marsala, il risotto allo champagne, ecc.
Che ruolo ha il vino in questi piatti? L’azione del vino è complessa: arricchisce gli aromi dei cibi in cottura e favorisce l’amalgama e la diffusione delle sostanze aromatiche di tutti gli altri ingredienti. Il vino può essere utilizzato nelle marinate, all’inizio o a metà cottura, più raramente alla fine.

Ricetta a parte, per decidere in quale momento aggiungere gli alcolici, bisogna tenere presente che, con il calore, l’alcool etilico evapora in parte o del tutto; quindi, per i vini e i liquori privi di zucchero, si può considerare che, se utilizzati all’inizio della cottura, il loro uso non aggiunge calorie. E questo gruppo di “insaporitori a calorie zero” è numeroso, al suo interno troviamo ad esempio il brandy e le acquaviti, lo champagne per una cucina di classe, il gin, la grappa, il rhum, il vino rosso e bianco, la vodka, il whisky, lo sherry e il vermouth secco. Attenzione alla denominazione “secco” e non “dolce”, poiché nel secondo caso vi è la componente zuccherina che cambia le calorie in tavola. Infatti, se abbiamo detto che le calorie dell’alcol etilico evaporano completamente, non è la stessa cosa per gli zuccheri che rimangono in padella. Quindi, in questo caso, le calorie non si annullano pur andando incontro a una forte riduzione: parliamo di un quarto o in alcuni casi addirittura di un quinto rispetto a quella iniziale. Per esempio, la birra passa da 48 kcal a 12 kcal, il porto da 160 kcal a 48 kcal.

Proviamo a sostituire l’olio abbassando l’apporto energetico, esaltando i sapori e stimolando la fantasia. Le ricette sono numerose!

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