Iperproteica e Low Carb: Metodo Montignac
Da qualche anno questo metodo è molto in voga e, ormai, milioni di persone lo hanno sperimentato.
A leggere i titoli dei libri di Michel Montignac si può pensare di essere di fronte ad un miracolo. Il titolo del suo best seller recita ”Dimagrire per sempre mangiando normalmente”: è chiaro che se fosse proprio così, avremmo trovato la soluzione a tutti i problemi. Dobbiamo però dire che, a nostro avviso, il metodo Montignac offre molti spunti interessanti e chi lo condanna totalmente forse non lo conosce molto bene. Intanto è sbagliato pensare che questo metodo sia come quello di Atkins: in quest’ultima si utilizzano in modo eccessivo i grassi, mentre i carboidrati non devono superare i 20 grammi; in Montignac c’è una maggiore attenzione nei confronti dei grassi e non ci sono limitazioni all’uso di carboidrati, a patto che ne vengano utilizzati “certi tipi”; effettivamente, anche in Montignac, il rischio è che la persona, utilizzando male questa dieta, alla fine consumi solo proteine (come, effettivamente, avviene nella maggior parte dei casi). Il metodo consiste nel consumare prodotti a basso indice glicemico, provando a mantenere i livelli di insulina nel sangue bassi e permettendo così un dimagrimento, senza controllare in modo assillante le quantità di ciò che si mangia. L’indice glicemico di un alimento rappresenta la velocità con cui aumenta la glicemia ( e cioè la concentrazione di glucosio nel sangue) in seguito all’assunzione di quell’alimento. L’indice è espresso in termini percentuali rispetto alla velocità con cui la glicemia aumenta, in seguito all’assunzione di un alimento di riferimento ( che ha indice glicemico 100): un indice glicemico di 50 vuol dire che l’alimento innalza la glicemia con una velocità che è pari alla metà di quella dell’alimento di riferimento. Ovviamente, non è vero che si dimagrisce, mangiando normalmente! Per dimagrire, Montignac propone l’utilizzo di una lista di alimenti, con un indice glicemico non superiore a 35.
Carne ovina e suina |
0 |
Carni rosse e bianche |
0 |
Formaggi stagionati |
0 |
Insaccati |
0 |
Pesce e crostacei |
0 |
Uova |
0 |
Aglio e cipolla |
<15 |
Ortaggi verdi |
<15 |
Zucchine e melanzane |
<15 |
Agrumi |
15 |
Albicocca |
15 |
Arachidi |
15 |
Funghi |
15 |
Lattuga |
15 |
Mandorle |
15 |
Noccioline e noci |
15 |
Soia |
15 |
Yogurt magro |
15 |
Fagioli di soia in scatola |
20 |
Fruttosio |
20 |
Cioccolato (cacao >70%) |
22 |
Fagioli |
22 |
Lenticchie |
22 |
Marmellata senza zucchero |
22 |
Piselli secchi |
22 |
Vermicelli di soia |
22 |
Ciliegie |
25 |
Ceci |
30 |
Fagioli secchi |
30 |
Fagiolini |
30 |
Latte |
30 |
Latte di soia |
30 |
Latticini |
30 |
Piselli freschi |
30 |
Pompelmo |
30 |
Carote crude |
35 |
Cioccolato al latte senza zucchero |
35 |
Fichi e albicocche secche |
35 |
Mais indiano |
35 |
Riso selvatico |
35 |
Yogurt alla frutta |
35 |
Cereali integrali senza zucchero |
40 |
Fagioli rossi |
40 |
Fiocchi d’avena |
40 |
Fragole |
40 |
Mela |
40 |
Orzo |
40 |
Pane di segale |
40 |
Pane integrale |
40 |
Pasta integrale al dente |
40 |
Pera |
40 |
Polpa di pomodoro |
40 |
Spremuta fresca senza zucchero |
40 |
Cappelletti |
45 |
Pesca fresca |
45 |
Spaghetti al dente |
45 |
Linguine e maccheroni |
50 |
Pasta integrale (grano intero) |
50 |
Patate dolci |
50 |
Piselli in scatola |
50 |
Riso integrale e basmati |
50 |
Succhi di frutta |
50 |
Uva |
50 |
Biscotti frollini |
55 |
Kiwi |
55 |
Spaghetti ben cotti |
55 |
Banana |
60 |
Gelato |
60 |
Mango |
60 |
Melone |
60 |
Muesli |
60 |
Pasta fresca |
60 |
Semolino raffinato |
60 |
Barbabietole |
65 |
Barrette muesli |
65 |
Fette biscottate |
65 |
Marmellate zuccherate |
65 |
Patate bollite con la buccia |
65 |
Pizza margherita |
65 |
Uvetta secca |
65 |
Ananas |
70 |
Barrette al cioccolato |
70 |
Bibite zuccherate |
70 |
Biscotti |
70 |
Brioches |
70 |
Cereali raffinati zuccherati |
70 |
Couscous |
70 |
Gnocchi |
70 |
Mais |
70 |
Nocciole |
70 |
Pane bianco |
70 |
Patate bollite senza buccia |
70 |
Peperoni |
70 |
Ravioli |
70 |
Riso bianco |
70 |
Saccarosio |
70 |
Anguria |
75 |
Crackers |
75 |
Zucca |
75 |
Carote cotte |
85 |
Corn flakes e pop corn |
85 |
Miele |
85 |
Riso a cottura rapida |
85 |
Riso soffiato |
85 |
Soufflè di riso |
85 |
Patatine chips |
90 |
Patatine fritte |
90 |
Purea di patate |
90 |
Riso parboiled |
90 |
Farina di riso |
95 |
Patate al forno |
95 |
Patate fritte |
95 |
Glucosio |
100 |
Maltosio |
110 |
Il rischio è comunque quello di esporsi a diete fortemente squilibrate, ricche di proteine e molto povere di carboidrati. I meriti di questo sistema comunque ci sono:
a) Montignac ha posto l’accento sul problema della qualità dei cibi piuttosto che sulla quantità
b) Si insiste molto sul mantenere costantemente basso il valore di insulina nel sangue
c) Si consiglia in modo assoluto ed incisivo il consumo di fibre, frutta e verdura
d) Si cerca anche di fornire dei meccanismi per compensare eventuali trasgressioni.
Il problema più grosso è invece dato dal fatto che, stravolgendo i ritmi alimentari, il sistema non educa a gestire in modo sereno tutti gli alimenti; il rischio è che, se per tre mesi abbiamo seguito il programma di dimagrimento, eliminando il 70% di quello che normalmente mangiamo, dopo, appena ci troviamo d’avanti una pizza potremmo rischiare di eccedere o di ricercarla in modo anomalo, così come potremmo ricercare in modo anomalo altri alimenti che ci sono mancati troppo nella prima fase. È vero che Montignac spiega come compensare queste trasgressioni, ma il rischio è quello di passare da una trasgressione all’altra e da un compenso all’altro: tutto ciò non è equilibrato. Oltre a tutto ciò ci permettiamo di dissentire da una dieta che assolutizza un solo parametro (l’indice glicemico), che, tra l’altro presenta una incredibile variabilità: l’alimentazione corretta è qualcosa che non può dipendere da un semplice indice!