
Il sonno – Parte 1
Cos’è il sonno?
Quando guardiamo dal lato evolutivo troviamo che, in tutte le specie studiate fino ad ora, il sonno è presente in maniera prominente come attività svolta durante la giornata. Guardiamo per esempio i nostri animali domestici: cani e gatti, non sembra che siano sempre a dormire? Questo spiega quanto debba essere essenziale per loro, ma lo è indubbiamente anche per noi.
Per questo, abbiamo pensato a diverse puntate dove cercheremo di capire l’importanza del sonno per la qualità della nostra vita, come prendercene cura e come evitare di comprometterne qualità e quantità.
Il sonno umano si differenzia principalmente in due fasi: la prima è conosciuta con il nome derivante da una condizione fisica facilmente riscontrabile nel soggetto dormiente: il movimento rapido degli occhi, da qui il nome REM (in inglese Rapid Eyes Movement). La seconda fase non presenta questo tipo di movimento e per questo è chiamato non-REM.
Entrambe le fasi si alternano durante il sonno per prendere il sopravvento nella gestione del cervello durante la notte, con una cadenza abbastanza regolare, di circa un’ora e mezza l’una dall’altra.
Questa sfida notturna può essere riassunta in un ipnogramma, dal nome della dea greca Hypnos, la dea greca del sonno.

Come si può notare dal grafico, appena ci addormentiamo entriamo ne livelli 1 e 2 NonRem: il nostro respiro si fa più profondo e i battiti più regolari e lenti e la temperatura corporea lentamente si abbassa. Anche attività cerebrale rallenta e si coordina. All’interno della corteccia abbiamo una danza di neuroni che si attivano e disattivano assieme, con un ritmo altamente coordinato.
La fase Non REM è altamente importante per cervello e corpo.
Infatti, in questa fase si consolidano le informazioni raccolte durante il giorno, una sorta di trasferimento da una memoria a breve termine ad una a lungo termine.
Inoltre, nelle fasi più profonde del non-REM il sistema cardiovascolare entra in modalità “riposo”, come la modalità aereo del telefono, rallentando i ritmi, abbassando la pressione permettendo al sistema nervoso di sospendere lo stato di allerta ed entrando a tutti gli effetti in stato di quiete.
Anche il sistema immunitario trae giovamento, rinnovando e riorganizzando i sistemi di difesa in preparazione al giorno successivo, rendendolo più sensibile e maggiormente in grado di difendersi.
Il sonno REM invece è uno stato totalmente diverso.
Parliamo di uno stato attivo. Le onde cerebrali sono più dinamiche ed alcune parti del cervello risultano il 30% più attive durante la fase sognante rispetto a quando si è svegli. Si parla di aree differenti che controllano: vista, memoria, emozioni, ragionamento, attività motoria.
Durante la fase sognante tutto ciò che abbiamo vissuto realmente o cognitivamente (come speranze, paure, pensieri). Tutto si riunisce cercando di dare un senso, un ordine. In qualche modo è come se cercassimo di digerire tutto ciò che è stata la giornata appena trascorsa per affrontare al meglio quella successiva.
Certo, è una convalescenza emotiva che non raggiunge spesso l’obiettivo sperato, ma è una prima associazione emotiva e cognitiva tra tutte le informazioni raccolte durante la giornata ed il catalogo di tutto ciò che abbiamo raccolto durante la nostra vita. Ecco perché nelle migliori delle ipotesi, la notte porta consiglio: il cervello cerca di associare, di trovare correlazioni, collegamenti, immagazzinare e risolvere cioè che durante la giornata è stato degno di nota nella nostra attenzione emotiva e razionale.
Ma di quanto sonno abbiamo bisogno?
Per gli adulti si raccomandano dalle 7 alle 9 ore. Le indicazioni mediche suggeriscono un minimo di 7 ore.
Per posizionare correttamente la sveglia cercate di tener conto dell’alternanza dei 90 minuti di cui abbiamo parlato precedentemente e la tua capacità ad addormentarti più o meno rapidamente. Essere consapevole di queste tempistiche permetterà inserirti correttamente tra i vari cicli visti nel grafico ed essere svegliati nel momento giusto dalla sveglia impostata. In caso contrario, come capita a molti, ti sembrerà di essere stato svegliato da un camion in corsa.
Come diciamo sempre, aumentare la consapevolezza è questione di allenamento.
Ovviamente ogni persona ha necessità diverse, ma nessuna può costantemente dormire meno di 6 ore per notte.
Ad esempio, è stato notato che in tutto il mondo che prevede il cambio di ora da solare a legale ha una correlazione interessante con eventi come gli infarti, incidenti, suicidi. Nel giorno in cui si perde un’ora di sonno per introdurre l’ora legale, si è notato un aumento del 20% di tutti questi eventi negativi. Il contrario è riscontrabile con l’intero dell’ora solare.
Questa è già una piccola dimostrazione di come la perturbazione di un’ora ricevuta o tolta arbitrariamente possa influenzare il nostro cervello.
Nella prossima puntata cercheremo di comprendere meglio le varie fasi del sonno. Nel frattempo, allenati a trovare la giusta sveglia e capire quanto tempo ti occorre per addormentarti.
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