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Avrete sicuramente letto l’ultima segnalazione dell’OMS per cui la carne rossa trattata può causare cancro. L’allarmismo è stato notevole quanto inutile. Ma cosa ha dichiarato davvero l’OMS?

Ecco la pietra dello scandalo: “il rischio di sviluppare tumore del colon-retto incrementa del 17% con il consumo giornaliero di 100 grammi di carne rossa e del 18% con 50 grammi di carne rossa lavorata” (hot dogs, prosciutto, salsicce e similari).

Prima sottolineatura: non si sta affermando che la carne provoca il cancro in modo assoluto e generico, ma ci si riferisce solo al tumore colonrettale, quello a maggiore
insorgenza nella popolazione italiana, ma pur sempre un solo tipo. Successivamente, è stato ampliato lo spettro anche verso il tumore al pancreas, alla prostata e allo stomaco, ma teniamo in mente che sono tipi di tumore ben precisi.

Inoltre, ci si riferisce ad un aumentato rischio che significa un incremento della probabilità di insorgenza della malattia rispetto al rischio reale di base del singolo individuo, determinato dalla familiarità, dallo stato di salute generale e dallo stile di vita, una attenta valutazione che andrebbe fatta insieme al proprio nutrizionista. Infatti, può darsi che qualcuno debba ridurre o eliminare del tutto la carne rossa mentre altri no.

E qui veniamo al fulcro della questione: le carni rosse e le carni rosse lavorate sono state classificate tra le sostanze più cancerogene insieme a fumo e amianto. Questo è il punto che probabilmente desta più timori!

Ma veramente pensate che mangiare un hamburger in un fast food una volta ogni tanto possa favorire il tumore? A cosa serve evitare la carne rossa, se poi si eccede con il formaggio? Oppure ci si dimentica di consumare quotidianamente frutta e verdura? A cosa serve evitare la carne rossa ed essere ancora convinti che il colesterolo alto dipenda dal consumo di olio di oliva o da un uovo alla settimana?

Per prevenire il cancro serve una cultura, non servono proclami basati su studi che non sono realistici! Infatti, gli esperimenti che stanno a monte della terribile classificazione sono stati eseguiti ad altissimi dosaggi e con durate d’esposizione molto lunghe, difficilmente replicabili nella vita di tutti i giorni.

Noi della NiGef siamo certi che la soluzione sia nel proporre una educazione a consumare non solo i cibi “sani”, ma tutto il cibo, incluso l’hamburger! Solo così (imparando a gestire tutti gli alimenti) si preverrà veramente il cancro.

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