Blog

Dal momento in cui si nasce, inizia una sfida molto appassionante: la vita. Alcuni suggerimenti per stimolare al meglio i nostri bambini.

 

“Muovere cose è tutto ciò che il genere umano può fare…per fare questo, l’unico esecutore è il muscolo, sia per sussurrare una sillaba sia per abbattere una foresta”.

È una frase di Charles Sherrigton, premio Nobel per la medicina nel 1932. Studiò principalmente sistema nervoso e riflessi motori. Fu tra i primi a dimostrare la correlazione tra cervello e abilità motorie.

Infatti, dal momento in cui usciamo dal grembo materno inizia una catena di eventi all’interno dell’organismo estremamente appassionante e che influenzerà a catena ogni scelta effettuata.

Il nostro sistema nervoso inizia a costruirsi, definirsi ed immagazzinare esperienze volte a costruire una reazione adeguata ad ogni avvenimento della nostra vita, secondo per secondo, ad esempio: reagire ad una luce, ingoiare un liquido o del cibo, percepire la differenza tra liscio e ruvido, afferrare e lasciare un oggetto, toccarsi il naso. Un viaggio affascinante lungo una intera vita che si basa su una fantastica legge empirica in questo periodo storico del “tutto e subito” è poco accettata: provare-sbagliare-correggersi-riprovare-riuscire. Si chiama esperienza. Il compito dei genitori, degli educatori, degli insegnati è veicolarla, promuoverla, stimolarla correttamente.

 

Come fare? Costruendo l’ambiente adeguato con competenza. Ricordando l’importanza, oltre alla tecnica, di sentimenti ed emozioni. Antonio Damasio, neurologo, psicologo e neuroscienziato portoghese ha dimostrato come essi siano marker somatici nella costruzione della esperienza, in quanto alterano l’attività corporea (soma) e identificano una scelta come giusta, sbagliata o indifferente (marker). Damasio, distingue come segue:

  • Emozioni: programmi di azioni che modificano rapidamente lo stato di diverse componenti del nostro corpo in riposta, per esempio, a un pericolo o una opportunità.
  • Sentimenti: esperienze mentali di stati corporei, compresi quelli causati dalle emozioni.

Ricordate il film Inside Out? Può essere molto utile a comprendere questa distinzione. Sostenere il bambino, comprenderlo, correggerlo e rimproverarlo al momento e nel modo opportuno è il modo migliore per riempire qualitativamente lo zaino della sua esperienza.

In aggiunta a questo, i “neuroni specchio”, scoperti dai ricercatori all’Università di Parma, hanno dimostrato come la sola osservazione faccia già parte dell’apprendimento, sia come scoperta che come consolidamento nella memoria rendendo evidente l’importanza del “buon esempio” per permettere al bambino di: osservare, capire, analizzare e agire. È evidente, in tutti gli aspetti presentati fino ad ora, le persone che stanno attorno quotidianamente ai nostri bambini sono fondamentali.

 

Da 0 a 7 anni, essi costruiscono il patrimonio della motricità grezza fondamentale e cognitiva, gli schemi motori di base e le esperienze di problem solving: camminare, correre, saltare, costruire, afferrare, lanciare, strisciare, rotolare…

La costruzione degli schemi motori è alla base di qualsiasi interazione con l’ambiente che, ogni secondo, l’organismo deve analizzare per adattarsi adeguatamente a ciò che lo circonda e lo “stressa” ( abbiamo visto nello scorso articolo, l’importanza di sapere gestire lo stress).

A casa, a scuola e nella propria società sportiva devono anche essere comodi, non essere vestiti come adulti alla Borsa di Milano, ma comodi per poter giocare. Diversamente, assumeranno vizi posturali scorretti. Ricordate: i bambini saranno sempre interessati a giocare, di conseguenza costruiranno movimenti per combattere la scomodità di ciò che indossano. Anche per questo, attenzione alle scarpe: i piedi hanno infinite terminazioni nervose, stimolarli alla percezione del terreno, al calore, al freddo è il regalo più grande che potete fare ad un giovane corpo e cervello in crescita. Trovate ambienti adeguati e sicuri e fateli sperimentare in tranquillità. I medici e professionisti della motricità sono un ottimo aiuto nella costruzione di una intelligenza motoria e cognitiva adeguata e fare in modo che, un corretto sviluppo organico, possa permettere al talento (sportivo e non solo) di diventare un moltiplicatore delle qualità acquisite ogni giorno, in ogni campo della vita.

 

Giocate, giocate, giocate. Il gioco è il miglior modo per apprendere, veicolare i valori e far crescere il bambino risolvendo piccoli e grandi problemi attraverso il ragionamento, tentativi, autocorrezioni e piccoli nostri suggerimenti. Impareranno la bellezza dell’errore, stimoleranno l’entusiasmo di imparare e la fantasia nel scoprire altre soluzioni anche attraverso il confronto/aiuto con i compagni. Se lo fate anche voi capiranno meglio, lo ricorderanno per tutta la vita e voi con loro. Perché non c’è modo migliore per riscoprire noi stessi: ritornare bambini, crescendoli.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

No Comments

Post a Comment

X