Blog

Quando ho deciso di dedicare qualche articolo su questo tema, mi sono necessariamente dovuto chiedere che taglio dare: “vegetariano sì o no” è una disputa accesissima e, a mio avviso, lo sarà sempre più nei prossimi anni. Il problema è che tutte le volte che si parla di diete vegetariane si deve anche porre l’accento sul fatto che o “danno carenze” (lo dicono i detrattori) o “hanno un maggior effetto curativo o preventivo” (lo dicono i sostenitori). Ecco, l’unica cosa che non voglio fare è prendere parte ad una disputa di questo genere.

Intanto voglio specificare che io, nella mia alimentazione quotidiana, tutte le volte che posso, cerco di evitare totalmente le proteine animali. Non lo faccio, devo essere sincero, per motivi etici, ma lo faccio perché ho trovato un enorme beneficio in termini di salute. Specifico questo anche per far capire che molto spesso la scelta di abbracciare un regime alimentare, piuttosto che un altro, può anche semplicemente essere dettata da motivi personali: sarà poi l’esperienza a dire, per ciascuno, se quella scelta è stata corretta.

Quando io ho scelto di limitare fortemente le proteine animali (mangiandole solo se costretto da situazioni sociali o conviviali in cui l’alternativa era il digiuno) non ho scelto di farlo perché ho trovato delle certezze scientifiche: purtroppo in medicina, su tantissimi argomenti, ci sono sempre pubblicazioni scientifiche a favore e altrettante pubblicazioni contro. Quando ho deciso di abbracciare una dieta a forte impatto vegetale l’ho fatto dando credito ad alcuni studi che mi avevano incuriosito e poi verificando sul campo quale sarebbe stata la risposta del mio organismo. Io, facendo in questo modo, sono stato decisamente meglio. Non voglio quindi mettere l’argomento su un piano esclusivamente scientifico, ma mi interessa un livello esperienziale. Mangiare deve essere un piacere, deve essere qualcosa di gratificante e rilassante, deve essere qualcosa di creativo e di socializzante: mangiare deve essere tutto questo! In più, cosa fondamentale, deve non nuocere!

Quindi, prima di andare ad impelagarmi su questioni di cibo-come-terapia, devo esser certo che l’alimentazione che io adotto non sia nociva alla mia salute; poi, col tempo, vedremo anche se, oltre che “non nociva”, questa alimentazione può essere (o è) anche terapeutica.  Capite bene però che, in tutto questo, ci si deve fare aiutare: non si può improvvisare un cambio di alimentazione; non si può semplicemente dire “basta, da oggi divento vegetariano”: vanno capiti i meccanismi, i pregi e i limiti (che non vuol dire “difetti”) di un certo tipo di alimentazione, in modo da dare un contesto armonico nella propria giornata alimentare. Per questo occorre sempre un aiuto. Quindi, chi si avvicina ad una alimentazione priva o povera di proteine animali deve partire dalla consapevolezza che questo tipo di nutrizione non nuoce ( e questo è assodato!), con la scommessa, nel tempo, di verificare che può anche far bene (e questo lo vedremo!).

Ultima (per oggi!) precisazione: non crediate che, alla fin fine, una dieta vegetariana sia totalmente differente dalla dieta mediterranea. Al di là del fatto che i nostri bisnonni la carne la mangiavano la domenica ( e poi per il resto della settimana mangiavano cibi “più poveri”, come verdure, cereali, legumi, qualche formaggio e uova), bisogna però rimarcare che, nella piramide mediterranea le proteine dovrebbero essere consumate in una percentuale che va dal 12 al 15% dell’introito calorico totale. Quella percentuale però riguarda sia le proteine vegetali che le proteine animali; normalmente, la piramide mediterranea vuole che ci sia un rapporto di 1:1 tra proteine vegetali e proteine animali; quindi, alla fin fine, chi volesse adottare un regime tipicamente mediterraneo, non dovrebbe superare il 6-7% di proteine animali nell’arco dell’intera giornata!

Molti di voi avranno letto il libro “The China Study” e quindi ricorderanno che Campbell aveva fissato il limite massimo di proteine animali da consumare durante la giornata al 5% (concludendo che, a quel punto, era meglio eliminarle). Vedete quindi che, certe volte, andiamo a demonizzare cose che poi non sono estremamente diverse rispetto alla cultura dei nostri nonni. Vi assicuro che è più vicina alla piramide mediterranea una dieta vegetariana che non l’alimentazione che comunemente segue una normale famiglia italiana!

E se volete capirne di più…. seguitemi nelle prossime puntate!

X