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In occasione della Giornata Mondiale ONU sull’Autismo e consapevoli della delicatezza dell’argomento, anche noi abbiamo deciso di scrivere qualcosa in merito, provando ad aprire un punto di vista relativo alla attività fisica.

Come sapete, ci piace affrontare la persona cercando di entrare nella sua vita, nelle sue abitudini, nelle sue difficoltà con rispetto ed attenzione e con la forte volontà di migliorarne la qualità della vita.

ASD (Autism Spectrum Disorders) è una patologia multifattoriale legata a genetica e fattori ambientali.

Per chi è affetto da questa patologia, soprattutto in età infantile, limitazioni sociali, ambientali, di linguaggio e motorio, posso portare difficoltà sia a casa che a scuola.

Diversi studi dimostrano come bambini con ASD, abbiano difficoltà con un largo numero di attività posturali: stare seduti, camminare, correre, saltare e controllo dell’equilibrio. Queste difficoltà nel movimento sono attribuite in prevalenza a ipotonia (carenza del tono muscolare).

In base a quanto spiegato dagli studi, intervenire precocemente dal punto di vista motorio può risultare molto efficace nel miglioramento della qualità della vita. Infatti, come sottolineato da studi della Oregon State University, un lavoro coeso tra tutti i professionisti della vita e salute del bambino, migliorando il controllo e l’equilibrio posturale, lo aiuteranno enormemente in quella che, in particolare a quella età, è la maggiore attività di socializzazione: il gioco. Infatti è proprio attraverso queste attività che i bambini imparano a relazionarsi con l’ambiente e tra loro,

Concludono gli scienziati: migliorando qualitativamente il controllo motorio, attraverso programmi specifici durante le fasi sensibili della crescita, il bambino si sentirà più coinvolto, indipendente e incoraggiato nelle attività quotidiane con i propri coetanei, oltre a beneficiare a livello di abilità fisica e crescita personale che influenzeranno positivamente infanzia, adolescenza e età adulta.

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