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Finite le vacanze, è giunto il momento di riprendere la solita routine. Vi suggeriamo alcune possibilità per “coltivare” il vostro riposo quotidiano.

Dopo esserci goduti il solleone estivo, ecco che si ritorna alla vita di tutti giorni. Chi ha avuto la possibilità di rilassarsi di più, chi ancora non l’ha fatto ma lo farà più avanti, chi quest’anno proprio non è riuscito a godersi il dovuto riposo…

Di fronte a queste diverse prospettive, un pensiero fisso permane: “come continuare a godere del riposo acquisito?” oppure “come imparare a ritagliarsi una fetta della giornata per ricaricare le batterie?”

 “Coltivare” è il verbo che si addice bene a questo tipo di attività: il corpo ne ha bisogno, tutti i giorni, e le scelte dell’oggi determinano il riposo di domani.

La prima regola importante è: dosiamo le nostre energie. Parrebbe un consiglio banale tuttavia risulta fondamentale per il nostro organismo.

In un periodo storico che ci obbliga a dare sempre di più e svolgere le nostre attività nel minor tempo possibile, questa è una scelta certamente controcorrente. Attenzione, non abbiamo detto di fare meno, ma di fare il giusto, il giusto per quelle che sono le nostre possibilità. Infatti, per portare a termine un’attività in modo soddisfacente, è necessario avere le giuste energie fisiche e mentali, altrimenti non saremo concentrati mentre la svolgiamo e probabilmente ci toccherà rifarla. Occorre dunque fare una lista di priorità.

Altra regola fondamentale per essere riposati è dormire bene, il che non significa necessariamente dormire tanto. Diversi studi hanno dimostrato che dormine male interferisce con memoria, metabolismo, apprendimento e umore. Durante il sonno il cervello ha il tempo per riorganizzare quanto accaduto e appreso durante la giornata, riequilibrare l’organismo e riparare ciò che è necessario. Di conseguenza, quando la qualità del sonno è bassa, la voglia di muoversi è minore e la voglia di mangiare aumenta considerevolmente (il cervello chiederà all’organismo di risparmiare energie e di assumerle sotto forma di cibo).

Ma come fare? Partiamo dalla quantità.

La quantità necessaria è personale ma certamente è bene non scendere sotto le 7 ore (8 sarebbe perfetto secondo l’Istituto di Salute Americano) ma, come in ogni ambito, la qualità resta il pilastro imprescindibile e si basa sulla costanza e l’orario in cui si va a dormire. Dormire 7 ore a partire dalle 22 è certamente molto diverso se fatto dall’una di notte. Dormire 8 ore tutte le notti è certamente meglio che dormire una notte 5, una 7 e l’altra 11.

L’organismo ha bisogno di ritmi che si ripetono con stress adeguati, in modo da trovare il giusto adattamento e che rispettino i cicli naturali di buio e luce. Anche “la pennichella” (abitudine tipicamente Europea) è stata studiata è riconosciuta come utilissima per il cervello, non deve però superare i 20-30 minuti.

Infine, per dormire bene, oltre ad un buon cuscino e un ottimo materasso che rispetti le curve fisiologiche della nostra colonna vertebrale, è necessario creare un ambiente rilassante.

Con la parola “ambiente” ci riferiamo sia all’ambiente interno (il nostro corpo) che a quello esterno (il luogo in cui dormiamo): entrambi devono indurci al relax.

Mezz’ora prima di dormire bisogna preparare il proprio corpo al riposo. Sarà molto utile: spegnere i dispositivi elettronici, diminuire gradualmente la luce e rumore (una musica rilassante o condividere una tisana con qualcuno di importante può aiutare) e praticare esercizi di allungamento e respirazione, ad esempio:

  • inspirare in 6 secondi (rilassando le spalle e utilizzando il diaframma)
  • trattenere il respiro per 4 secondi
  • espirare in 8.

L’ambiente rilassante deve esser coltivato fin dal mattino: partire riposati e consumare una sana colazione con la dovuta calma, è il primo passo per affrontare la giornata con positività, scegliere al meglio le priorità e raggiungere con soddisfazione gli obiettivi prefissati.

Buona “coltivazione”!

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